ECONOMIA E MERCATO

Dal Centro Studi Gimav: per il settore nel 2023 una crescita normale

Il fatturato complessivo del settore tecnologie per la lavorazione del vetro supera per la prima volta i 3 miliardi di euro, registrando un incremento del 3% rispetto all’anno precedente

Sono stati presentati i preconsuntivi 2023 per il Settore delle Tecnologie per la Lavorazione del Vetro, raccolti dal Centro Studi GIMAV, che il Presidente Dino Zandonella Necca ha così commentato: “Il 2023 è stato un anno di consolidamento, caratterizzato da una crescita che potremmo definire normale, nel senso migliore del termine, dopo il rimbalzo tecnico successivo al crollo del 2020. Dopo il +25,5% del 2021 e il +16,5% del 2022, è coerente assistere a una decelerazione nel 2023 dove la crescita si stabilizza (+3%), confermando una tendenza che se raffrontata con l’ultimo anno di “normalità”, il 2019, è proseguita senza intoppi, al netto della parentesi Covid.

I risultati positivi che rileviamo sono il frutto del lavoro di tutti i player del settore che grazie a investimenti e innovazioni, ad esempio nel campo dell’efficienza energetica, stanno contribuendo a mantenere l’industria vivace, moderna e sempre più sostenibile. Se pensiamo ad esempio al mercato immobiliare osserviamo che, in un contesto in cui gli altri settori coinvolti sono in recessione, quello del vetro invece sta reagendo bene, in modo molto più competitivo rispetto ai materiali alternativi, fatto di cui beneficia di conseguenza anche l’industria delle tecnologie. Considerando tutto ciò possiamo parlare di una nuova giovinezza per questo settore”.

Settore che tra l’altro per la prima volta nella storia dovrebbe superare i 3 miliardi di euro di fatturato, anche se attraverso andamenti non particolarmente omogenei per i tre comparti che lo compongono: infatti si passa dagli accessori, che rimangono sostanzialmente stabili rispetto al 2022 (+0,2%), al vetro cavo che cresce del 2,1%, fino al vetro piano che registra un +6,5%.

Le esportazioni si confermano la voce più importante del fatturato attestandosi nel complesso intorno ai 2 milioni, il che equivale a due terzi del fatturato totale, denotando la rilevanza del mercato internazionale per il Settore, nonostante un andamento non particolarmente vivace (+0,4% rispetto al 2022). Anche nel caso dell’export i comparti mostrano andamenti differenziati, con accessori e vetro piano che perdono leggermente rispetto al 2022 (rispettivamente 1,2% e 0,6%) e il vetro cavo che di contro segna un +6,2%.

Al netto di una performance sul mercato internazionale stabile e anzi leggermente in crescita, ancora migliore la performance del mercato nazionale, che cresce del 5,8%. Riescono ad approfittare particolarmente di questa vivacità del mercato interno i produttori italiani (+8,1% di consegne interne) rispetto ai competitor del mercato internazionale (+1,9% di import).

Anche in questo caso gli andamenti dei comparti vetro piano, cavo e accessori non sono del tutto omogenei: nelle tecnologie per la lavorazione del vetro piano, dove il mercato nazionale registra un +18,8%, le consegne interne crescono del 17,7%  e le importazioni del 33,4%. Andamento simile anche se con percentuali più contenute per il mercato interno degli accessori (+3,8%) dove le importazioni crescono del 4,5% e le consegne interne del 3,1%. Contro tendenza invece il mercato nazionale delle tecnologie per il vetro cavo (-13,5%), dove le consegne interne calano del 9,8% e le importazioni registrano un decremento del 17,7%.

Il saldo commerciale di settore si attesta intorno a un 1 miliardo e 400 milioni, dato molto positivo ma leggermente in calo rispetto al 2022 (-0,2%): il saldo della bilancia commerciale del comparto degli accessori fa registrare un -7,3%, come già osservato in conseguenza della crescita delle importazioni e del contemporaneo calo delle esportazioni; il saldo commerciale del comparto delle tecnologie per il vetro piano si riduce del 2,3% per effetto di un export rimasto pressoché stabile, penalizzato dalla crescita delle importazioni di oltre il 30%; di contro è molto positivo il saldo del comparto vetro cavo (+16,7%), dove contrariamente agli altri comparti l’import diminuisce del 17,7% e l’export cresce del 6,2%.

Che l’industria del settore sia nel complesso un’eccellenza, è confermato anche dagli indici di competitività: infatti quasi due terzi del fatturato della produzione vengono destinati all’estero, a dimostrazione della capacità di penetrazione del mercato internazionale, e più del 50% è indirizzato a quelli nazionali, a dimostrazione della grande capacità di presidio anche di questi ultimi.

Osservando l’andamento 2023, nel complesso per il Settore è leggermente calata la capacità di penetrazione dei mercati internazionali, per effetto della diminuita capacità di penetrazione del comparto delle tecnologie per il vetro piano e degli accessori, rispettivamente da 61,3% nel 2022 a 57,2% nel 2023, e da 67,7% a 66,8%, controbilanciata dalla crescita in questo senso del comparto tecnologie per il vetro cavo, passato dal 74,4% del 2022 a 77,4% nel 2023. Di contro è cresciuta la capacità complessiva del Settore di presidiare il mercato nazionale (nel 2022 era pari al 62,8% e nel 2023 a 64,1%), dove il calo della capacità di penetrazione del mercato nazionale del comparto tecnologie per il vetro piano (da 93,2% a 92,3%) e degli accessori (da 48% a 47,6%) è stato contrastato dalla crescita del comparto tecnologie per il vetro cavo (da 53,1% a 55,4%).

Nell’ambito dei comparti che compongono il settore e che si attestano su una posizione di eccellenza, l’unica eccezione è costituita dal comparto accessori e altre tecnologie, che si configura invece come una nicchia di prestigio.

Possiamo dire che il 2023 è stato un anno di positiva normalità” – ha commentato il Direttore GIMAV Fabrizio Cattaneo – “Risultati nel complesso buoni per tutti i comparti, che salvo forse un paio di casi puntuali, consolidano la traiettoria dell’anno passato. Chi accusa un leggero rallentamento in misura maggiore sono forse gli Accessori Made in Italy che, tuttavia, come mostrano gli indici di competitività, si distinguono più di altri comparti per una produzione di nicchia, non proprio la scelta di investimento più tipica di una fase di consolidamento.

In un momento storico in cui non avevamo comunque presupporti per attenderci eclatanti balzi in avanti, questi risultati non ci sorprendono, anzi, ci rassicurano e rendono ottimisti per il futuro”.