#ilVetrononsiferma

Il punto di vista di Andrea Zafferani

Abbiamo intervistato Andrea Zafferani per capire come vive la Zafferani Glas questo momento difficile.

“Ho sempre sostenuto che la Zafferani Glas sia come una grande famiglia e quando ci sono situazioni di emergenza come quella attuale appare chiaro che siamo veramente una grande famiglia e anche molto unita. E come in una famiglia unita, prima la sicurezza e poi gli affari.
Alla Zafferani Glas sono state adottate ancor prima che fosse obbligatorio una serie di misure molto rigorose che sono state recepite e seguite da tutto lo staff.
“Non si preoccupi, faccia tutto quello che reputa opportuno” mi è stato detto da tutti e questo mi ha fatto prendere le decisioni in maniera molto più serena. La produzione attualmente è ferma già da una settimana, mentre l’ufficio è operativo su due turni per assicurare un servizio comunque di qualità alla nostra clientela. Sono ovviamente annullate trasferte di ogni tipo e quindi anche installazione di macchinari venduti.
Per almeno le due settimane a venire, indipendentemente dalle disposizioni del governo, non riprenderemo a pieno ritmo, verranno aperti solo due reparti a rotazione e con orari differenti, in modo da evitare il più possibile i contatti.
Non sono molto propenso all’utilizzo della cassa integrazione, è un ammortizzatore sociale che reputo avvilente per chi è abituato a lavorare ed è attaccato all’azienda e poi, in cassa integrazione i dipendenti lo stipendio lo prenderanno? Non ne sono così sicuro.
Anche io, mio malgrado, chiederò la cassa integrazione, ma spero vivamente di non essere costretto a utilizzarla.
Qualcuno potrebbe chiedersi come si può dare lavoro se tutto è fermo compreso i trasporti e quindi le forniture di materiali. Ovviamente me lo sono chiesto anche io, ma poi ho pensato: ma quante volte ho detto a me stesso o a qualche collaboratore “bisognerebbe avere il tempo di fare questa o quell’altra cosa. E proprio su questo che bisogna lavorare, portare avanti tutte quelle idee in cui crediamo e che non abbiamo mai realizzato per mancanza di tempo.
Tutte queste idee, io me le sono scritte (carta e penna aiutano molto) ed ho selezionato quelle che a mio parere ci permetteranno di essere ancora più competitivi ed efficienti quando l’emergenza sarà finita.
Sono certissimo che questa tragedia, se presa da un diverso punto di vista, possa anche costruire una opportunità da non perdere, ma di cogliere e utilizzare per sviluppare nuove idee, riorganizzarsi e prepararsi per la ripartenza. Almeno questo è il mio pensiero”.